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Innovazione

Innovation Convention 2011: l’esperienza di Pminordest.it

Growth, Growth and Growth” 

Con queste parole di Máire Geoghegan-Quinn, Commissaria Europea per la ricerca, innovazione e scienza, si è aperta la prima Innovation Convention 2011, subito facendo capire quale fosse la situazione corrente e a cosa sia davvero necessario pensare in questo momento.

La firma dell’accordo RSFF ha poi completato la cerimonia di inaugurazione, lasciando intendere che dalle parole si è passati ai fatti, specialmente per quanto riguarda il piano di rilancio decennale dell’economia europea, meglio noto come “Europa 2020”.

Pminordest.it ha avuto l’occasione di partecipare e per voi ora un piccolo riassunto dei due giorni di immersione totale nel tema dell’innovazione.
L’articolo non ha nessuna pretesa di completezza e, soprattutto, costituisce l’introduzione  di temi che verranno trattati i prossimi giorni riguardanti quanto di utile possa esser, a nostro avviso, tratto da questo evento per informare ed aiutare le nostre PMI in questo periodo particolarmente difficile.

La sessione di apertura e la sua esplosività

Ann Mettler (The Lisbon Council) ha aperto la prima sessione di discussioni e già dalle prime premesse ci si è aspettati un dibattito di alto livello.

Il panel si è occupato fin da subito di innovazione e lavoro dei giovani, con un’attenta analisi degli ostacoli attualmente presenti nella UE per gli operatori del settore.

Il dibattito è stato appassionante, con un Ben Verwaagen (Alcatel-Lucent), molto critico e, soprattutto costruttivo; un Prof Sir L. Borysiewicz (Cambridge University) molto ispirante per quanto riguarda le politiche educative e cooperazione università-impresa; Kiran Mazumdar-Shaw (Biocon Ltd) che, in quanto esponente della crescita di un’economia emergente come l’India, ha portato la sua visione in materia di brevetti e innovazione; ed, infine Jean-Paul Agon (L’Oreal) e Silvia Venturini Fendi (Fendi Associates) che hanno completato la discussione esprimendo la loro esperienza pratica di innovazione sul campo.

The Lisbon Council e PMI

Particolare rilievo è stato assegnato alle problematiche riguardanti le PMI europee e la necessità che la situazione cambi il più in fretta possibile.

The Lisbon Council è il think-thank che si dedica alla ricerca di nuove modalità di cooperazione, finanziamento e supporto per autonomi e piccoli e medi imprenditori. La co-fondatrice Ann Mettler si è rivelata molto disponibile al dibattito, ha portato sul tavolo tematiche di fondamentale interesse e ha invitato ospiti molto competenti a trattare della materia.

Nei prossimi giorni seguiranno articoli al riguardo e, dato il fondamentale interesse per noi, saranno adeguatamente approfonditi.

La qualità degli ospiti 

Riguardo questo aspetto c’è molto poco da aggiungere: con persone del calibro di Eric Schmidt (ex CEO di Google), Michael O’Leary (CEO Ryanair), e Don Tapscott (The Tapscott Group) restare delusi è molto difficile.

Gli interventi si sono rivelati di altissimo livello e molto appassionati. Non hanno nascosto in nessun modo le difficoltà in cui ora l’Europa sta versando ed espresso le loro criticità. Allo stesso modo però, hanno saputo comunicare speranza e infondere volontà di cambiamento ai presenti.

In una frase chiave:

“Future is not something to be predicted, future is something to be achieved”

(Il futuro non è qualcosa che deve essere predetto, ma qualcosa che deve essere conquistato)


Qualche nota “stonata”

Avendo come parte del titolo “innovation”, ci si saremmo aspettati trattazioni di maggior livello riguardo i nuovi canoni di Open Innovation e Politica Pubblica in Europa, soprattutto dall’intervento del Prof. Henry Chesbrough.

La descrizione di tale sessione sembrava portare la promessa di una trattazione della materia radicalmente lontana dai classici canoni, destinata ad essere rivoluzionaria e ricordata negli annali.

Tutto si è risolto invece in una semplice descrizione storica dell’evoluzione del concetto di Open Innovation, una percentuale vicina allo zero di novità e, infine, ad una pubblicità al proprio libro.
Molto poco Open e, soprattutto, molto poco innovativo. Fortunatamente Don Tapscott è riuscito a colmare parzialmente il vuoto informativo.

Il valore reale di questa prima Convention

L’esperienza di Pminordest.it è stata sicuramente positiva ed ispirante. Il flusso di informazioni disponibile attraverso i discorsi degli ospiti, il dibattito del pubblico e la quantità di tweet generati durante i due giorni, sono un possibile metro di valutazione del successo di questa prima edizione dell’evento. Ma, soprattutto, la possibilità di un confronto diretto (come pubblico o attraverso internet) con rappresentanti delle istituzioni è simbolo della volontà di cambiare e, finalmente, di ascoltare chi “si sporca le mani” giorno per giorno.

Gli organizzatori tutti meritano un ringraziamento molto caloroso e le più sentite congratulazioni. Gestire in maniera impeccabile un evento di tali dimensioni e riuscire ad avere ospiti di tutto rispetto, creando un fertile ambiente per il dibattito e lo scambio di opinioni, non è cosa assolutamente comune.

La prima edizione è stata da “fuochi d’artificio”: non resta che sperare che il prossimo anno il livello qualitativo non scenda e che, soprattutto, lo spirito animante questo incontro venga diffuso da tutti i partecipanti ai rispettivi collaboratori.

Per chi si fosse perso la Convention, a questo link sono disponibili maggiori informazioni e, in pochi giorni i video degli interventi.

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