PMI nordEst

Economia

Esportazione in crescita per 900 PMI Italiane

Nuove frontiere di collaborazione sono nate e stanno nascendo ogni giorno tra grossa distribuzione e PMI.
Ci si riferisce a titolo esemplificativo al caso di Auchan Italia che nei primi 9 mesi del 2011 ha generato un giro d’affari da 3 milioni di euro dando la possibilità a circa 900 PMI italiane di diventare parte di un mercato globale sempre più “affamato” di made in Italy.

Dal pandoro venduto in Cina (ed acquistato dai cinesi tutto l’anno non solo per Natale) sino al gelato in Russia passando per le gomme da neve vendute in Romania.
Essenzialmente l’idea di Auchan Italia è quella di usare il fascino (ancora esistente per fortuna) del tricolore al di fuori del confine nazionale e così ecco nascere una gigantesca piattaforma export con tanti piccoli attori principali le PMI italiane.
Le PMI si dicono soddisfatte della collaborazione ed ovvaimente anche Auchan Italia che ha in prospettiva per il 2012 grazie al nuovo driver di vino e liquori di raddoppiare il suo giro d’affari, raggiungendo così i 6 milioni di euro.

Basta stereotipi !Fabio Sordi, direttore acquisti e mercati di Auchan Italia ha sottolineato in una intervista (VEDI Italia Oggi del 24 Novembre 2011)  “Collaboriamo con oltre 900 pmi che ci forniscono 12.500 prodotti locali e ne esportiamo un migliaio in undici paesi”.
Proprio questa riduzione della filiera e della distanza tra produttore e consumatore permette questo grande successo nell’export. Punto di forza principale è cercare di annullare la visione stereotipata che spesse volte in contesto internazionale hanno in merito ai nostri prodotti tipici.

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Sorprendentemente nell’alimentare i biscotti all’estero la fanno da padrona e infatti sono ricercatissimi I nostri frollini. La prossima espansione avverrà invece con una spinta sul settore degli alcolici. A Mosca in Russia vanno pazzi per il vino del belpaese e entro il 2012 saranno circa una sessantina i vini ed I liquori che verranno esportati.
“È importante ascoltare i consumatori e adattare la tipologia di offerta al mercato che si intende presidiare”, aggiunge ancora Sordi. “Senza però snaturare o modificare il prodotto per andare incontro ai gusti e alle abitudini alimentari dei consumatori di riferimento. L’obiettivo è allontanare lo straniero da una visione stereotipata di prodotto italiano e promuovere l’incontro con il vero made in Italy”.

Le esportazioni comunque non si limitano all’alimentare ma comprendono anche altre tipologie merceologiche, basti pensare ai prodotti parafarmaceutici che vengono esportati in Romania per coprire un deficit rumeno di produzione.
Sembra insomma che Auchan abbia trovato una valida misura anticrisi utile sia alla sua catena sia per tutte le PMI che con essa collaborano.
Le banche non aiutano, anzi chiedono ricapitalizzazioni, le tasse non mancano mai in Italia ma non manca nemmeno lo spirito di crescere e di espandersi delle imprese italiane che alla crisi non si vogliono arrendere e si espandono. Giusta risposta.

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